15 anni di sensibilizzazione nelle scuole: sport in carrozzina e sicurezza stradale per promuovere il rispetto

Una delle attività proposte da Active Sport durante gli incontri di sensibilizzazione nelle scuole
Una delle attività proposte da Active Sport durante gli incontri di sensibilizzazione nelle scuole

Brescia – Una lista di traguardi sportivi sempre più prestigiosi vale tanto, ma per Active Sport non è tutto. Perché sin dalla sua fondazione l’associazione bresciana ha promosso anche importanti attività sociali, una su tutte il lavoro di sensibilizzazione negli istituti scolastici, su due temi: la sicurezza stradale, col progetto “Indietro non si torna”, e la disabilità nello sport. Un impegno che taglia il traguardo dei quindici anni e – calcolando una media di 2.000 studenti incontrati ogni anno – ha già raggiunto quasi trentamila ragazzi, di Brescia e provincia ma non solo. Già tredici gli incontri tenuti nell’anno scolastico 2023/2024, più tanti altri che arriveranno da qui a giugno. “Il percorso – spiega Maurizio Antonini, socio fondatore di Active Sport e anima del progetto – procede a gonfie vele, diviso fra scuole elementari, medie e superiori. In base all’età dei ragazzi cambia solamente il nostro modo di approcciarci, ma non ciò che vogliamo comunicare. Un messaggio su tutti? Imparare a rispettare se stessi e gli altri. Ognuno di noi ha delle difficoltà, pertanto bisogna sempre essere disposti ad aiutare, ma anche a farsi aiutare. Il nostro vuole essere un messaggio a 360 gradi”. Oltre ad Antonini, nel progetto sono coinvolti Maria Grazia Lumini, Giuseppe Pasotti e Paolo Carro, più Simona Canipari che quando è libera dagli impegni agonistici con l’handbike partecipa volentieri. “Questo progetto – prosegue Antonini – coinvolge soprattutto i nostri associati che non praticano attività sportiva, o lo fanno in maniera ludica e saltuaria. È anche questo un modo per sentirsi parte di una grande famiglia e dare il proprio contributo. Anche perché, a livello emotivo, raccontare la propria storia non è mai semplice. Ogni volta è come toccare un filo scoperto: si parla col cuore”.

Oggi il progetto più gettonato dalle scuole è quello che tratta temi di sport e disabilità, e permette ai ragazzi di cimentarsi in prima persona nell’attività su sedia a rotelle. “La parte migliore – dice ancora Antonini – è proprio quella: provare. Grazie alle nostre carrozzine sportive i ragazzi giocano una partita di pallamano e si divertono. Poi, al termine, c’è un momento di confronto fra noi e loro, con considerazioni, domande e curiosità spesso profonde. Ci fanno capire la grande attenzione che l’argomento riesce a stimolare. Ci rendiamo conto che l’esperienza è in grado di lasciare a tutti qualcosa, tanto che poi generalmente i ragazzi si ricordano di noi quando capita di incontrarli per strada o in altre occasioni. Vogliamo promuovere conoscenza e rispetto: semplicemente le nostre difficoltà sono più visibili rispetto a quelle di altri, ma siamo persone e come tali dobbiamo essere trattate”. Addirittura, Active Sport sta portando avanti un progetto sperimentale con l’istituto scolastico di Lograto, dove sono disponibili in pianta stabile tre carrozzine sportive, che i ragazzi utilizzano durante l’ora di educazione fisica. “Alcuni – prosegue Antonini – svolgono le attività in piedi, altri fanno lo stesso ma in carrozzina. Serve a far capire ai ragazzi che può bastare un dispositivo adattato per eliminare quelle che all’apparenza possono essere interpretate come differenze. È il modo migliore per mostrare loro che, con determinati accorgimenti, anche in sedia a rotelle si può fare qualsiasi cosa”.

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