Internazionali di Brescia, Jasmine Paolini in trionfo. La lettone Marcinkevica si arrende in due set

La premiazione del singolare. Da sinistra, Alberto Paris (direttore del torneo), Diana Marcinkevica (finalista), Jasmine Paolini (vincitrice), Anna Capuzzi Beltrami (presidente Forza e Costanza), Maria Cristina Barbarano (supervisor) e Fabrizio Benzoni (Consigliere comunale) - foto GAME

Brescia, 9 giugno 2019 – Per la seconda volta nel giro di quattro anni, gli Internazionali femminili di Brescia vedono una giocatrice italiana come regina del Castello. Sulla terra del Forza e Costanza, Jasmine Paolini non solo vince, ma domina la finale del 60 mila dollari contro la lettone Diana Marcinkevica, sconfitta per 6-2 6-1 dopo un’ora e sette minuti totalmente a senso unico. Troppa la differenza tra le due, nell’occasione, e punteggio non dissimile da quello maturato nell’unico precedente del 2016, quando la toscana si impose con un periodico 6-2. Probabile che la 26enne di Riga, reduce da una maratona durissima in semifinale, abbia pagato la stanchezza, ma la sensazione è che l’azzurra fosse troppo superiore, a prescindere dalla condizione fisica di giornata. La 23enne lucchese ha avuto un paio di chance per il break già nel secondo gioco, le ha mancate, ma l’equilibrio si è spezzato nel quarto game. Da quel momento la favorita ha preso ancora più fiducia schiacciando il piede sull’acceleratore, fino a travolgere la sua avversaria oltre le aspettative della vigilia. “Sono contenta – ha spiegato la vincitrice a fine gara – perché ero venuta a Brescia per arrivare in fondo, ma poi giocare con questo obiettivo non è mai semplice. Stavolta sono stata brava a gestire i momenti delicati. Come all’inizio della finale, contro un’avversaria che durante la settimana aveva mostrato un ottimo tennis. Non saprei dire se sono più aggressiva oggi rispetto al passato, ma di sicuro cerco di giocare più vicino alla linea di fondocampo, e questo mi permette di mettere più pressione alle avversarie. Adesso cercherò di concentrarmi sui prossimi obiettivi: so di avere il livello per competere con giocatrici di classifica superiore, e spero di dimostrarlo presto”.

Si tratta, come detto, della seconda vittoria in quattro anni per le azzurre, dopo il titolo conquistato nel 2016 da Karin Knapp. La terza in assoluto da quando esiste la competizione, contando pure il successo dell’italo-svizzera Lisa Sabino nella prima edizione del 2008. Soprattutto, però, questa settimana ha detto che il tennis italiano femminile non è tanto in crisi quanto si poteva pensare. Tutte e tre le giocatrici giunte in semifinale al Forza e Costanza sono giovani, dai 22 anni di Deborah Chiesa ai 25 di Martina Trevisan, passando per i 23 della vincitrice Paolini. Tre ragazze che devono ancora fare esperienza, ma che hanno i mezzi per salire, e non di poco, nel ranking mondiale. “Per il torneo – spiega Alberto Paris, direttore dell’evento – è stato un motivo di orgoglio avere tre italiane in semifinale, risultato che rappresenta un buon segnale per il futuro del nostro movimento femminile. Così come è stato un piacere ospitare Sara Errani, una giocatrice che è stata numero 5 al mondo e ha contribuito a riscrivere la storia dello sport italiano. Il fatto che sia uscita al primo turno non cambia la sostanza: vederla sui campi del Castello è stato un onore”. Soddisfatta anche la presidente del Forza e Costanza, Anna Capuzzi Beltrami: “Ogni anno abbiamo uno staff che dà il massimo per far sentire a proprio agio le giocatrici, e ogni anno riceviamo i complimenti dalle protagoniste. Sintomo che il nostro lavoro è apprezzato. Continueremo a garantire questa qualità, sperando di poter crescere nel montepremi da offrire”.

SINGOLARE, FINALE

Paolini (Ita) b. Marcinkevica (Lat) 6-2 6-1.