La stellina Juvan, scoperta a Milano, sboccia in Croazia

Kaja Juvan, classe 2000 da Lubiana (Slovenia), consolida con la semifinale il suo bel rapporto con Bol, dove nel 2016 ha vinto il suo primo titolo Itf

Bol (Croazia), 8 giugno 2019 – C’è un legame particolare che lega il Wta Croatia Bol Open con Milano e soprattutto con il Trofeo Bonfiglio. Almeno da quest’anno, quando cioè gli organizzatori del Wta 125 croato hanno deciso di presentarsi all’Italia svelando il loro evento-gioiello in conferenza stampa proprio al Tc Milano Alberto Bonacossa, sede di uno dei più famosi tornei Under 18 del mondo. Ebbene, dev’essere stato un qualche segno del destino, almeno per Kaja Juvan, stellina slovena classe 2000 che, reduce dalla prima esperienza Slam a Parigi la scorsa settimana, adesso è sbocciata in tutto il suo talento proprio sulla terra rossa di Bol. Tanto da salire sul palcoscenico del week-end conclusivo, in semifinale in un derby sloveno con la campionessa in carica Tamara Zidansek, numero 1 del tabellone. Kaja è una sorpresa, e lo fu anche nel maggio 2016 proprio al Trofeo Bonfiglio, quando col suo tennis ordinato, intelligente e già più maturo dell’età anagrafica, superò le qualificazioni e poi infilò una via l’altra tutte le avversarie nel tabellone principale, compresi pezzi da 90 – e decisamente favorite – come le russe Rybakina e Potapova o l’ucraina Zavatska. Perse in finale contro un’altra russa, Olesya Pervushina, con troppi centimetri e muscoli in più di lei per non dominare. Di lì a sei mesi, Kaja vinse il suo primo torneo del circuito professionistico Itf. Dove? A Bol naturalmente, perché a volte nel tennis i segni del destino non finiscono mai. La stellina di Lubiana, in finale quella volta, superò Tena Lukas, sorella di Feliks, proprio il direttore del Croatia Bol Open.

Due anni e mezzo dopo eccola di nuovo protagonista sull’isola di Brač, ma in un appuntamento di altro spessore. Numero 131 al mondo, prima di questa settimana la 18enne slovena non aveva ancora mai vinto match nel tabellone principale di un torneo Wta. A Bol ha fatto addirittura tris. Fra 1° e 2° turno ha lasciato tre game in due match a Jakupovic e Sharma e poi ha sgambettato per 7-5 6-3 la terza testa di serie Aleksandra Krunic, campionessa nel 2017. Intrigante, per tornare a oggi, l’intreccio in semifinale tra Kaja e Tamara Zidansek (a segno nei ‘quarti’ per 7-6 6-4 sull’ex Top 10 Timea Bacsinszky): non solo perché le due sono connazionali, ma anche perché il percorso della Juvan ha ricordato molto quello compiuto l’anno scorso proprio dalla sua avversaria. Che grazie a quel titolo entrò per la prima volta fra le Top 100. La Juvan, in caso di vittoria, rimarrebbe fuori giusto di un paio di posizioni, ma la sostanza non cambia e il Croatia Bol Open gongola, confermandosi un trampolino di lancio per le giovani emergenti. Sul magnifico palco del Centrale del Bluesun Tennis Center di Bol, ruolo da protagoniste anche per le altre due semifinaliste, la n.2 del tabellone Sara Sorribes Tormo e la slovacca Anna Schmiedlova, n.4. Il week-end a Bol non è solo tennis: sole, spiagge, musica e… un bel talento da veder sbocciare.

PERCHÉ ANDARE A BOL, TRA CORNO D’ORO E PANORAMI MOZZAFIATO

Bol è una località turistica dal fascino innato e che dal mare sale fino ai 778 metri del monte San Vito (Vidova gora), il più alto di tutte le isole dell’Adriatico, capace di offrire un panorama mozzafiato sul Corno d’Oro (Zlatni Rat). Quest’ultima è la spiaggia di sabbia bianca a forma di corno diventata ormai emblema dell’isola nel mondo. E non solo per la sua particolare conformazione, che si addentra nel mare per circa 500 metri, ma anche perché a seconda dell’influsso dei venti e delle correnti marine muta la propria forma e la propria posizione. Ma a Bol, facilmente raggiungibile perché situata vicino a Spalato, da vedere ci sono anche grotte, ville, chiese e palazzi, con influenze che spaziano dal barocco al gotico-rinascimentale. Il tutto con la possibilità di soggiornare in una delle strutture convenzionate con il torneo.