Brescia – La qualità straordinaria di questa edizione degli Internazionali femminili di Brescia, affiancati fin dalla denominazione del torneo dalla Carolina Zani Melanoma Foundation (60 mila dollari di montepremi, terra battuta, categoria W75), è ben riassunta dal tabellone delle qualificazioni, sorteggiato nella serata di domenica e al via lunedì mattina. La numero 1 del seeding cadetto è infatti la 24enne Angela Fita Boluda, la tennista spagnola che nel 2022 alzò il trofeo sui campi del Tennis Forza e Costanza, all’ombra del castello. Da numero 384 del ranking Wta (con un best ranking di 253), la giocatrice iberica dovrà dunque conquistarsi un posto nel main draw, partendo dalla sfida all’ungherese Nagy. Sono due i match da vincere e 19 le italiane al via delle qualificazioni, con tante di loro che hanno legittime ambizioni di arrivare al tabellone principale. Le più in vista sono Martina Colmegna, Sofia Rocchetti, Federica Di Sarra e Nicole Fossa Huergo.
Sono cinque i derby tricolori in programma al primo turno: Dessolis-Spigarelli, Colmegna-Mair, Rocchetti-Cavelli, Di Sarra-El Badaoui e Fossa Huergo-Odorizzi. Si parte alle ore 9.30 di lunedì su tre campi, con sei partite sul campo 2 e cinque sia sul 3, sia sul 4. Una maratona che comincerà a raccontare le prime storie di un torneo giunto all’edizione numero 15 e sempre in grado di fare progressi. Con un albo d’oro da fare invidia ad appuntamenti più importanti. Basta citare le due azzurre in grado di alzare il trofeo. Una, Karin Knapp (a segno nel 2016), fu capace di arrivare al numero 33 del ranking Wta e proprio in Castello vinse l’ultimo titolo della carriera. L’altra, Jasmine Paolini, trionfò nel 2019, giusto prima dello stop dovuto alla pandemia. E quello, per la toscana, fu un vero e proprio trampolino di lancio, che le diede fiducia per tutti i risultati eccellenti centrati in seguito, fino al raggiungimento della poltrona di numero 12 Wta. Proprio da quel trionfo di Jasmine, nessuna azzurra ha più raggiunto la finale. Chissà che non sia questo l’anno buono: meglio dunque tenere d’occhio tutte le nostre, fin dall’esordio nelle qualificazioni. Perché sorprese e conferme a Brescia si sono sempre mescolate, creando le premesse per tornei ricchi di suspense, da seguire dall’inizio alla fine.
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