Bergamo – È stata la piacevole novità di questo campionato 2023-2024, per la SBS Montello Bergamo. Paola Klokler, carioca di San Paolo, 33 anni compiuti il 26 gennaio, ha portato in squadra il grande cuore del Brasile. Ma ha portato pure un modello di inclusività che va oltre quello che siamo abituati a raccontare. Nata con una malformazione alla gamba sinistra, Paola ha dovuto imparare a convivere fin da bambina con la disabilità, ma questo non le ha impedito di emergere nello sport. Al punto da giocare due edizioni delle Paralimpiadi, con la maglia della Nazionale femminile brasiliana. Siccome però il basket in carrozzina è ancora, molto spesso, una disciplina dominata (numericamente) dagli uomini, la 33enne di San Paolo ha dovuto presto considerare l’idea di farsi largo in formazioni prevalentemente (o totalmente) maschili. Tutto questo, oltre a tenere conferenze e a lavorare come modella (“è un hobby che adoro”) per shooting fotografici e spot pubblicitari. Un esempio di tenacia che a Bergamo, negli ultimi mesi, abbiamo avuto la fortuna di vedere da vicino.
“La mia disabilità – spiega Paola – è congenita, quindi fin da bambina ho dovuto affrontare il fatto di essere diversa. Il basket è arrivato nella mia vita per mostrarmi di cosa ero capace. Mi ha aiutata a capire chi ero come persona e ho potuto scoprire qualità importanti già dall’età di 10 anni. Crescendo, ho visto nel basket una possibile professione, e così è stato”.
Lei è molto attiva sui social network (su Instagram conta 11900 follower, ndr): qual è il messaggio più importante che vuole veicolare?
“Mi piace molto raccontare la mia vita sui social, in modo che altre persone possano trovare lo spunto per avere le opportunità che ho avuto io. Amo il mio lavoro, giocare a basket, e ogni volta che posso faccio promozione per portare più donne in particolare, ma in generale più atleti, a questa disciplina”.
La soddisfazione più grande della carriera e il momento più difficile.
“Ho avuto il privilegio di partecipare a due Paralimpiadi (Londra 2012, Rio 2016, ndr). Ma c’era pure il sogno di poter giocare fuori dal Brasile: avevo avuto altre opportunità prima di venire in Italia, ma non ero ancora preparata per farlo. Quindi posso dire che giocare a Bergamo è la realizzazione di un altro grande sogno della mia vita. Le difficoltà nel percorso? Sono legate alle tante spese e agli sponsor che non sempre si trovano. L’atleta di alto livello ha bisogno di materiale, integratori, di tempo per allenarsi. E senza supporto finanziario è quasi impossibile, io stessa ho pensato di rinunciare più di una volta”.
Come è andata questa prima stagione bergamasca?
“Quando sono arrivata, un po’ di paura ce l’avevo perché sarebbe stato tutto nuovo per me. Ma appena sono sbarcata sono stata accolta così bene da tutti, che mi sono sentita a casa. In squadra mi hanno sempre trattata con grande rispetto, come donna e come atleta. Mi hanno aiutato a capire la lingua, e all’inizio non era facile, e mi hanno presentato la città, che è semplicemente fantastica. Una delle più belle che abbia mai visto”.
È stata parte della formazione della SBS Montello Bergamo che ha conquistato il risultato più importante della propria storia. Che campionato è stato per lei?
“Vogliamo sempre dare di più, e io come atleta mentirei se parlassi diversamente. Ma è stata una grande stagione per SBS, un team molto unito, con una coesione che poche volte ho trovato in carriera. Ho sentito subito la fiducia in me, il che mi ha permesso di giocare tranquillamente. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato, sì, in un campionato molto competitivo. E sono sicura che la prossima stagione sarà persino migliore di questa”.
Dunque resterà a Bergamo anche per il prossimo campionato?
“Ho già parlato con la squadra, dicendo che voglio tornare per la nuova stagione. Come ho detto, SBS ormai per me è una famiglia e voglio restare anche in futuro. A inizio aprile rientro in Brasile perché ho altri tre campionati da disputare fino a ottobre. Oltre alle competizioni con la nazionale brasiliana. Poi l’obiettivo è di tornare qui per il campionato 2024-2025”.
Giocare in carrozzina e insieme agli uomini: un doppio modello di inclusione…
“Per me è una grande chance di crescita come atleta: sappiamo che le donne nel basket in carrozzina sono poche, e avere l’opportunità di giocare in squadre maschili è molto importante. Sono scesa in campo con prestigiose formazioni femminili nei Campionati del mondo e alle Olimpiadi, ma avere di fronte team maschili è un forte lavoro di inclusione. E dovrebbe essere sempre più incoraggiato. L’inclusione non deve essere vista come un regalo, ma come un dovere e un obbligo della società”.
Un sogno per il futuro?
“Un grande sogno è quello di portare un giorno al mio Paese una medaglia paralimpica, ma per questo sento di dovermi preparare meglio professionalmente e crescere ancora di più. Un altro sogno? Perché non pensare di portare la SBS Montello Bergamo tra le prime tre squadre d’Italia nella prossima stagione?”.
——————————————————————————————————————————————————————————————————————————–
La sfida di ritorno nella finalina che assegna il quinto posto del Campionato di Serie A di basket in carrozzina si giocherà sabato a partire dalle ore 15, alla palestra Italcementi di Bergamo (ingresso gratuito). Di fronte, i padroni di casa della SBS Montello Bergamo e i toscani della Menarini Firenze. Nel match di andata, la SBS ha ceduto per 87-62: per conquistare la quinta piazza, bisognerà dunque vincere con uno scarto superiore. Non è prevista gara 3, per questo il confronto – in caso di un successo per parte – sarebbe deciso dalla differenza canestri.
AREA DOWNLOAD MATERIALE